
Il progetto del palazzo Valmarana venne commissionato al Palladio nel 1565 da Isabella Nogarola, vedova di Giovanni Alvise Valmarana, e la costruzione si svolse a partire dal 1566, protraendosi al decennio successivo. Nel 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, il palazzo fu danneggiato pesantemente in seguito ai bombardamenti e nel 1960 il palazzo fu donato dalla famiglia a Vittor Luigi Braga Rosa che cercò di ricostruire le parti perse. Gli stucchi incorniciano gli affreschi, in centro in un ovale appare l'Aurora e le Ore. Nei quattro spazi esagonali sono rappresentati: Marte e il Tempo, Venere e Adone, Ercole uccide Caco, Scena di naufragio. Nelle altre formelle la Concordia, il Tempo, Angelo cosparso di stelle, Mercurio, la Fama. Un piccolissimo busto sopra la finestra sembra essere un ritratto di Leonardo Valmarana. Il palazzo é patrimono dell'UNESCO.
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